ADORAZIONE EUCARISTICA
«…Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai». (Is 49, 15)
INTRODUZIONE:
Rileggiamo il vangelo delle Beatitudini di Matteo (5, 1-12a) attraverso un percorso fatto di ascolto accogliente, silenzio fecondo, preghiera del cuore, meditazione, canti di gioia.
Ci sarà un maestro che ci guiderà in questo cammino, è lo Spirito Santo. Invochiamolo perché il suo fuoco scaldi i nostri cuori, li renda capaci di scelte coraggiose, adulte, che suscitino domande in chi ci incontra.
Lasciamoci invadere dal dono della santità di Dio. E’ lui che bussa alla porta dei nostri cuori. Apriamogli, facciamogli spazio. Entrerà troverà posto e farà festa con noi!
CANTO
PROCLAMAZIONE: dal Vangelo secondo Matteo [6, 24-34]
“Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena.”
Pausa di silenzio (10 sec.)
1) LETTORE (Maria Concetta):
(v. 24)“Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.”
Mammona è un espressione aramaica per indicare l’idolo della ricchezza, il dio denaro, essa interferisce nel rapporto con il vero Dio. L’uomo deve scegliere chi servire se Dio o la mammona; non si possono servire entrambi perché hanno esigenze diverse. Il vero tesoro dell’uomo non sono le ricchezze, il denaro o il possesso dei beni materiali, ma le opere buone che danno accesso al regno di Dio; un investimento importante per il cielo, dove il Signore ricompenserà i suoi figli generosi.Chi invece lega il suo cuore ai beni terreni vive di preoccupazioni continue, di come accrescerli, la paura di essere derubato,e si logora la vita spesso senza godere di quello che possiede. Chi invece cerca il bene celeste, l’amore fraterno, la bontà, la giustizia, la misericordia non ha di queste preoccupazioni perché il suo tesoro è nelle mani di Dio. Dio non è contrario alla ricchezza nè alla povertà ma è per la giusta misura ovvero per la condivisione.
CANTO
SILENZIO (8 min.)
2) LETTORE (Maria Grazia):
“Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro?”
SE CI ABBANDONIAMO CON FIDUCIA A DIO NON AVREMO INQUIETUDINE, NE PREOCCUPAZIONI PERCHE’ SAPREMO RICONOSCERE CHE L’AMORE DI DIO E’ DESTINATO A NOI. IL PADRE SA INFATTI TUTTO CIO’ DI CUI ABBIAMO BISOGNO E COME SI PRENDE CURA DEGLI UCCELLI DEL CIELO E DEI GIGLI DEL CAMPO, FARA’ MOLTO DI PIU’ CON NOI. SE L’UCCELLO AVESSE PAURA PERCHE’ DOMANI PUO’ ARRIVARE IL CACCIATORE O IL FALCO, NON CANTEREBBE E NON VOLEREBBE PIU’. SE IL GIGLIO TEMESSE LA TEMPESTA NON FIORIREBBE PIU’. GESU’ INVITA I SUOI DISCEPOLI E QUINDI ANCHE NOI AD IMPEGNARCI, A LAVORARE, MA CON LA CONSAPEVOLEZZA CHE AGLI OCCHI DI DIO LA VITA VALE PIU’ DEL CIBO ED IL CORPO PIU’ DEL VESTITO. IL CIBO CI DEVE SERVIRE PER IL GIUSTO SOSTENTAMENTO, OGGI INVECE SIAMO MOLTO GOLOSI ED ADDIRITTURA PER QUALCUNO IL CIBO E’ DIVENTATO UN MEZZO CON IL QUALE ROVINARSI O ADDIRITTURA PERDERE LA VITA COME L’ANORESSIA O LA BULIMIA. PERCHE’ SI E’ PERSO IL GIUSTO SENSO DEL CIBO. COSI’ PURE PER IL VESTITO; QUANTI NEGOZI DI ABBIGLIAMENTO CI SONO NELLE NOSTRE CITTA’? SEMBRA CHE LA MERCE PIU’ RICHIESTA SIA PROPRIO QUELLA DEI VESTITI ALLA MODA, UNA CONCENTRAZIONE SULL’APPARIRE, SUL MOSTRARSI ED ESSERE VISTI. NE SONO CONTAGGIATI TUTTI, UOMINI, DONNE BAMBINI ED IN PARTICOLARE I GIOVANI. UN’ILLUSORIA IDENTITA’ AFFIDATA ALLE GRIFFES PER SENTIRSI VIVI IN Un MONDO DI COMPARSE. DIMENTICANDO COSI’ CHE IL VESTITO DOVREBBE SERVIRE SOLO A RIPARARSI DAL FREDDO O DAL CALDO.
DOBBIAMO OCCUPARCI MENO DELLE COSE E PIU’ DELLA VITA VERA, FATTA DI RELAZIONI, DI LIBERTA’, DI AMORE. DOBBIAMO VIVERE CON LA CONSAPEVOLEZZA E LA FIDUCIA CHE UN DIO C’E’ E CHE QUESTO DIO CI E’ PROPIZIO. REAGIRE AL BISOGNO FIDUCIOSI, NON CON L’ANSIA DI CHI NON SA SE AVRA’ IL NECESSARIO, MA CON LA FIDUCIA CHE QUESTO GLI E’ PROMESSO PER OGNI GIORNO. NON POSSIAMO DIRE DI AMARE QUALCUNO SE NON CREDIAMO IN LUI E SOPRATTUTTO NON CREDIAMO NELL’AMORE CHE QUELLA PERSONA DICE DI AVERE PER NOI. DOBBIAMO AVERE FIDUCIA VERSO LE PERSONE CARE E CHE CI AMANO COSI’ CHE QUESTO ATTO DI FIDUCIA DIVIENE NUTRIMENTO PER I NOSTRI RAPPORTI.
A MAGGIOR RAGIONE QUINDI SE ABBIAMO FIDUCIA DELLA PERSONA CHE CI AMA DOBBIAMO FIDARCI DELL’AMORE DI DIO CHE CI PROMETTE DI NON DIMENTICARCI MAI, ED IN LUI DAVVERO TROVIAMO: RIPOSO, SPERANZA, SICUREZZA.
CANTO
SILENZIO (8 min.)
3) LETTORE (Giovanna):
“E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro”
Questo versetto mette in evidenza la GRANDEZZA di Dio e la NULLITA’ dell’uomo.
Gesù esorta l’umanità ad avere grande fiducia nella generosità del Creatore…. che è anche il Padre …….sapendo che la fiducia esclude l’ANSIA e porta l’uomo a non angustiarsi per le difficoltà di ogni giorno, pensando anche a quelle del futuro.
Esso è chiamato ad avere fiducia in Dio, che è Padre…….fiducia di essere come bambini che di fronte alle difficoltà si buttano tra le braccia del papà.
Ciò non significa che l’uomo deve essere indifferente alla dura realtà della vita ….ma lo incoraggia ad avere fiducia di Dio Padre…….Padre che gli indica il vero cammino da seguire.
Le vesti….il cibo….sono tutte preoccupazioni che riempiono la mente degli uomini ….ogni giorno, tanto da non permettere di vedere ciò che conta realmente: CERCARE IL REGNO DI DIO.
E il Regno di Dio non è solo qualcosa di futuro….di lontano….a cui pensare…. “POI”…..il Regno di Dio è una dimensione interiore da costruire in noi fin da adesso, lasciando da parte tutto ciò che ci impedisce nell’ EDIFICARLO.
In noi deve crescere la fede e la totale FIDUCIA in Dio Padre buono, perché egli, ….come veste i fiori nei campi e sfama gli uccelli del cielo, provvederà a noi per ciò di cui abbiamo bisogno, purchè sappiamo abbandonare ogni desiderio di POSSESSO per lasciarsi colmare solo di LUI.
Quando sapremo guardare a ciò che conta e lasciare da parte ciò che non ha valore?
Dio ci chiede di fidarci di LUI, e questo significa porre la nostra ricerca e la nostra vita orientata verso l’eternità, verso ciò che è pienezza dell’essere, lasciando ai margini le cose del mondo che sono solo MEZZI e non FINI del nostro vivere.
Noi non possiamo allungare….. neppure di poco….la nostra esistenza, perché essa non deriva da una nostra decisione…..né è il risultato di un nostro sforzo……ma è un DONO, …….uno straordinario DONO che il Padre ci ha fatto.
CANTO
SILENZIO (8 min.)
4) LETTORE (Elide):
“Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.”
Chi si preoccupa e si affanna è per Gesù una persona «di poca fede», con un aggettivo che nel vangelo secondo Matteo risuona molte volte come rimprovero sulle sue labbra (cfr. Mt 8,26; 14,31; 16,8; 17,20).
Chi invece si abbandona fiduciosamente al Dio narrato da Gesù Cristo, non si inquieta, non si preoccupa perché si riconosce destinatario dell’amore di Dio: il Padre infatti «sa ciò di cui abbiamo bisogno» e, come si prende cura degli uccelli del cielo e dei gigli del campo, così «fa molto di più per noi».
Gesù non fa l’elogio dell’imprevidenza o del provvidenzialismo irresponsabile. No, egli invita i suoi discepoli a impegnarsi, a lavorare, ma con quell’atteggiamento sereno di chi è certo che agli occhi di Dio «la vita vale più del cibo e il corpo più del vestito».
Gesù ci invita a non porre la fiducia nel nostro agire ma di «gettare in Dio ogni affanno», di non lasciarci travolgere di fronte alle inevitabili preoccupazioni che la vita porta con sé, ma di cercare prima il regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto sarà donato da Dio in sovrappiù».
L’uomo di oggi, preoccupato e ansioso, ha bisogno di vedere discepoli di Gesù che vivono gesti di fede autentica e si affidano giorno per giorno, nella fatica e nella gioia, a Dio che sentono e amano come Padre. Ha bisogno di famiglie che vivono nella fiducia della provvidenza del Padre che ha cura di tutti i suoi figli. Ha bisogno di una comunità credente non in ansia per il domani, ma tutta protesa a incontrare Gesù, il Regno di Dio presente qui e oggi nella storia, per costruire una nuova umanità.
CANTO
SILENZIO (8 min.)
5) LETTORE (Caterina):
“Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena.”
GESU’ CI FA CAPIRE CHE LA MISURA DELLA FEDE E’ L’OGGI, L’OGGI DI DIO: “NON PREOCCUPATEVI DEL DOMANI, PERCHE’ IL DOMANI SI PREOCCUPERA’ DI SE STESSO. A CIASCUN GIORNO BASTA LA SUA PENA”. NON DOBBIAMO PREOCCUPARCI PER IL FUTURO MA IN OGNI MOMENTO DELLA
NOSTRA VITA DOBBIAMO FARE LA VOLONTA’ DI DIO IN MODO DA NON VIVERE PIU’ IN FUNZIONE DI NOI STESSI, MA IN FUNZIONE DI DIO, NON CONTANDO PIU’ SUDI NOI MA ABBANDONANDICI A LUI. NON SI TRATTA DI STAR SENZA FAR NIENTE, SPERANDO TUTTO DA DIO. MADI DIVENTARE PIU’ SERENI E PIU’ SOBRI. E ALLORA MOLTE MANIE APPARIRANNO PER QUELLO CHE SONO: ILLUSIONI VERE E FALSI BISOGNI.
IL DOMANI E’ DI DIO NON CI APPARTIENE, RIMETTIAMOLO A LUI. IL MOMENTO PRESENTE E’ UN PONTE FRAGILE, SE LO APPESANTIAMO CON I DISPIACERI DI IERI E CON L’INQUIETUDINE DI DOMANI, IL PONTE CEDE E TU NON PUOI PASSARE. PREOCCUPARSI PER IL DOMANI E’ FORZA SOTTRATTA ALL’OCCUPARSI DI OGGI.
DIO CI PERDONA IL PASSATO E CI DONA IL FUTURO, VIVIAMO L’OGGI IN COMUNIONE CON LUI.
L’UNICA PREOCCUPAZIONE PER CUI E’ LECITO “AFFANNARSI” E’ CERCARE IL REGNO DI DIO E LA SUA GIUSTIZIA. UN REGNO CHE E’ LA FAMIGLIA DI DIO, DI CUI TUTTI FACCIAMO PARTE COME
SUOI FIGLI AMATI ED IN CUI LE RELAZIONI SONO SANE, SOLIDALI, FRATERNE, GIUSTE. E’ PROPRIO VIVENDO LA DIMENSIONE DEL REGNO CHE RENDIAMO SEMPRE PIU’ PRESENTE LA PROVVIDENZA DI DIO. SPERIMENTANDO LA CURA E L’AMORE DEL PADRE POSSIAMO TRASMETTERLA AI FRATELLI ED IN QUESTO MODO CI FACCIAMO PROSSIMO.
SE RIMANIAMO DIETRO LE NOSTRE SICUREZZE PER PAURA DI PERDERLE LA PROVVIDENZA NON PASSA; SE INVECE CI APRIAMO ALGLI ALTRI ABBASSANDO LE NOSTRE DIFESE, IL REGNO CRESCE E SI CONSOLIDA. QUESTA E’ LA VERA PREOCCUPAZIONE SULLA QUALE POSSIAMO INVESTIRE:
ESSERE NOI STESSI “PROVVIDENZA” MANDATA DA DIO PER I FRATELLI E LE SORELLE, TUTTO IL RESTO CI SARA’ DATO IN AGGIUNTA.
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